Scuole di Via Montebello: Arnese chiarisce
Il Consigliere Comunale Francesco Arnese prova a far chiarezza riguardo la situazione delle scuole di Via Montebello aggiungendo ulteriori informazioni.
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Nell’ultimo Consiglio Comunale la Maggioranza non mi ha permesso di ottenere chiarimenti in merito alla loro decisione di ricorrere all’acquisto della scuola e della palestra di viale Montebello, le ormai tristemente famose “Scuole Cimiteriali”.
Tale acquisto è previsto pagando una somma di un milione e mezzo circa.
Esplicito ai cittadini quali erano i miei interrogativi che non hanno ricevuto risposta. Risposte che ho cercato altrove.
Parto da una premessa. Nel 2009 l’attuale Maggioranza assumendo la guida della locale Amministrazione Comunale e riscontrando criticità nell’operato della precedente amministrazione la quale aveva fatto costruire una scuola e una palestra senza che sussistessero le adeguate garanzie sostenute dalla Provincia di Pavia e dall’Istituto Santa Chiara di Voghera (per il supporto logistico). La realizzazione dei due manufatti veniva comunque realizzata ed i problemi assumevano maggiore criticità sia perché non si sapeva come utilizzare quei fabbricati e sia perché i lottizzanti chiedevano il pagamento dei canoni di affitto.
La nuova amministrazione ritenendo illegittima la richiesta negava il pagamento dei canoni facendo ricorso alla Corte dei Conti Regionale adducendo che la richiesta dei canoni sembrava derivare da un presunto diritto di proprietà. A sostegno della protesta, il sindaco Dr. Callegari, citava la legge 12/2005 della Regione Lombardia che a tale riguardo enunciava che le costruzioni eseguite a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovevano essere di esclusiva proprietà dell’Ente locale, ossia del Comune. Gli oneri dovuti dai lottizzanti si riferivano alle costruzioni eseguite sull’area prospicente il cimitero di viale Montebello per i quali non erano stati pagati i citati oneri.
Di contro le Società di leasing, che hanno finanziato il progetto, nel rispetto delle norme di legge che regolano la materia, si erano già cautelate, divenendo proprietarie dei due immobili come rilevabile da un qualsiasi accertamento catastale.
L’esito del ricorso è stato negativo come è stato negativo anche l’appello inoltrato al T.A.R.. Dall’esito negativo del TAR si è passati al Consiglio di Stato che in merito pare non si sia ancora pronunciato.
A questo punto, rinnegando quanto prospettato agli Organi di controllo citati, si è constatata l’inversione di rotta da parte dell’ amministrazione Callegari che, senza attendere l’esito del ricorso presentato al Consiglio di Stato e senza fornire spiegazioni all’opposizione nel corso dei consigli comunali, intraprende la strada che conduce alla risoluzione del problema consistente nel procedere all’ acquisto degli immobili. Per poter disporre della somma necessaria si prospettava il ricorso a dei mutui per un totale di un milione e mezzo di euro.
Personalmente ho ritenuto corretto sostenere i ricorsi inoltrati dalla maggioranza ritenendoli pertinenti ad un ingiustificato diritto di proprietà delle società di leasing in quanto generati sempre dal “peccato originale” che ha causato il grave danno erariale.
Mi riferisco alle delibere consiliari n. 64 del 18.12.2007 e n. 30 del 21.05.2008 volute dai lottizzanti ed utilizzate dal notaio nella stesura della convenzione “capestro” che ha generato la richiesta di pagamento dei canoni.
Non ho condiviso la soluzione dell’acquisto perché essa non tiene conto né dell’esito del ricorso presentato al Consiglio di Stato e neanche dell’esposto/denuncia da me presentato alla Procura della Repubblica di Pavia. Ovviamente non ho condiviso l’ addebito di un milione e mezzo di euro che aggiunto alla mancata riscossione degli oneri di urbanizzazione costituisce grave danno all’erario del Comune.
La mancanza di chiarimenti che giustificavano la scelta del pagamento dei canoni ai lottizzanti mi induceva a ricercare le giuste spiegazioni da un esperto di conclamata competenza. Dal consulto che ne derivava apprendevo quanto ora ho il piacere di comunicarVi:
- E’ prassi ormai consolidata che le Società di leasing si garantiscano il danaro investito con disposizioni di legge che permettano loro di divenire proprietari del bene oggetto del finanziamento.
- Il comma 5 dell’art. 3 della Convenzione Urbanistica per Programma Integrato d’Intervento, stilato dal notaio l’08.05.2009, contiene una clausola capestro,. Essa, infatti, equivale ad un cappio appeso al collo del comune di Casteggio poiché stabilisce che il comune potrà vantare la proprietà dei beni solo quando:
a) avverrà l’ultimazione dei lavori
b)- ci sarà la presentazione da parte dei lottizzanti della denuncia di inizio attività per la completa edificazione degli interventi previsti dal P.I.I.
c) i lottizzanti otterranno gli atti di assenso da parte del Comune .
In teoria la trappola consisterebbe nel fatto che i lottizzanti prima che scadano i termini previsti dalla convenzione potranno, in contrapposizione ad eventuali decisioni “scomode” esternate dalla nuova amministrazione, chiedere le autorizzazioni per il proseguimento di eventuali lavori da eseguire in maniera tale che il Comune sia costretto a pagare “a vuoto” canoni di affitto in funzione dell’art. 19 previsto dalla convenzione stessa che fissa il pagamento di € 60 al mq per i 3.000 mq che costituiscono l’intera superficie, vale a dire € 180.000 all’anno (9 anni 1.620.000).
In definitiva si intende richiedere all’attuale Amministrazione, che vanta anni di esperienza, consulti onerosi di avvocati e persone esperte di collaboratori, come mai siano giunti ad una corretta analisi della situazione solo dopo nove anni di amministrazione che in termini di danno equivalgono ad una spesa di un milioneseicentoventimila euro (1.620.000). Mi chiedo anche perché hanno taciuto all’opposizione ed alla popolazione gli errori commessi ed hanno agito come nulla fosse accaduto, per apparire i risolutori incolpevoli di un problema di rilevante valore economico. Non è così che si amministra.
Saluto con piacere tutti coloro che hanno modo di leggere questo comunicato.
Cav. Francesco Arnese
Consigliere Comunale
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