Arnese: Chiedo nuovo regolamento. Stop all’utilizzo arbitrario delle sale pubbliche
Molto soddisfatto per l’esito del caso Bonfiglio, il consigliere comunale Francesco Arnese ricorda il trattamento riservato dall’Amministrazione che suo tempo ostacolò la raccolta fondi chiedendo il pagamento per l’utilizzo della Certosa Cantù e costringendo a spostare a Torricella l’evento solidale.
Porta degli esempi di mala gestione e mancanza di rispetto dei passaggi formali.
E qualche annotazione “colorita”.
Alla fine, una richiesta precisa che andrà votata nel prossimo Consiglio Comunale
Ecco la mozione aggiornatadi Arnese in versione integrale:
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CASTEGGIO
Oggetto: MOZIONE – Contestazione delle scelte e dell’operato adottato dalla Maggioranza emerse alla luce del felice esito giudiziario conseguito dal concittadino Antonio Bonfiglio.
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Recentemente i media e i social network hanno diffuso la notizia riferita all’assoluzione del Tribunale di Pavia operata nei confronti del camionista Bonfiglio Antonio, abitante in Via Norfalini che, verso i primi giorni del decorso mese di marzo, ha sparato ad uno dei due malviventi che nottetempo, con il viso travisato da passamontagna e noncuranti del latrare dei cani che avevano preannunciato la loro presenza, non solo non erano fuggiti, ma persistevano nel giardino, armati di arma impropria, proprio per poter affrontare l’interessato con intenzioni certamente non pacifiche. Il caso, nel contesto temporale di grave incidenza di furti e rapine in abitazioni, destò molto scalpore tra la popolazione che mostrò, in vari modi, solidarietà al Sig. Bonfiglio per generare anche deterrente nei confronti di altri eventuali malintenzionati.
L’attuale maggioranza, invece, mostrò indifferenza, anzi ha concretamente osteggiato l’ iniziativa popolare che mirava a conseguire solidarietà morale ed economica nei confronti del camionista che, ovviamente, è stato costretto a dare mandato ad un legale del foro di Pavia per l’assistenza del caso.
Nello specifico l’attuale Maggioranza ha osteggiato lo scrivente e la popolazione che si era schierata a difesa del Sig. Bonfiglio negando l’utilizzo gratuito di una sala pubblica destinata a pubblici convegni, facente parte del bene Comunale ( e non di un bene privato), denominata: “Certosa Cantù”, richiesta necessaria per contenere le parti interessate in un incontro con il legale prescelto dalla parte coinvolta nell’incidente in discussione. Materialmente il giorno __/03/2018 lo scrivente, nella qualità di consigliere comunale, si è recato presso la sede del Municipio di Casteggio per chiedere, a nome proprio e per conto dei cittadini promotori della manifestazione di solidarietà al Bonfiglio, l’ utilizzo, per una serata, della sala della Certosa Cantù.
Gli operatori interessati procedevano a telefonare al sindaco Dr. Callegari comunicando ogni dettaglio a loro prospettato. In risposta il Sindaco faceva sapere che il costo sarebbe stato di € 500, ma che la concessione veniva limitata a soli 250 euro. Ovviamente veniva negato l’utilizzo gratuito della sala richiesto per fini umanitari, da chi avrebbe dovuto, proprio quale Sindaco, adoperarsi per aiutare cittadini coinvolti in tali drammatiche situazioni.
A risolvere il problema provvedeva il Sindaco del Comune di Torricella Verzate che offriva gratuitamente la sala consiliare della propria struttura Municipale.
Le ragioni che inducono lo scrivente a chiedere, con la presente mozione, la realizzazione condivisa tra maggioranza ed opposizione, in un aperto consiglio comunale, sono riposte nelle affermazioni fatte dal vice sindaco nel corso del consiglio comunale del 28.09.2018 in merito alla mozione riferita proprio in merito alla mancata concessione gratuita della sala con particolare riferimento alla discriminante per l’utilizzo gratuito della sala e per la mancata delibera di giunta prevista sia in caso di concessione gratuita che di diniego.
Egli, infatti, ha testualmente dichiarato: “ Come prevede il regolamento per la concessione di contributi ed altre erogazioni economiche a favore di persone e soggetti pubblici e privati la scelta di cedere o meno la Sala a titolo gratuito per una qualunque iniziativa è una scelta della Giunta e quindi un indirizzo politico, una scelta chiara politica che viene effettuata dalla Giunta nel momento in cui ci fossero delle necessità. Quella che il Consigliere definisce una iniziativa di solidarietà sociale è stata una autodefinizione, nel senso che l’opinione della Giunta era un’altra, che fosse un’occasione per cavalcare politicamente una tragedia e, quindi, completamente contrari ad iniziative di questo tipo. “
Soffermandomi per un momento su quanto dichiarato dall’Assessore si può sostenere che l’indirizzo politico della Giunta non prevedeva alcun interesse né sociale e tanto meno giuridico. A confermare tale deduzione concorre la seguente altra affermazione: “ Se il Consigliere avesse mandato una richiesta ufficiale per l’ottenimento gratuito della sala in Giunta la Giunta avrebbe respinto la richiesta. Non l’ha fatto perché sentendo il parere del Sindaco già aveva capito quello che era l’indirizzo da parte dell’Amministrazione. Non vedo questa illegittimità. Se la richiesta ci fosse stata l’avremmo respinta.”
E’ ovvio che anche il Sindaco riferendo al sottoscritto, tramite le impiegate dell’Ufficio Tecnico, che il costo della Sala, per una serata, era di 500 euro e che per Sua magnanimità la cedeva a 250 euro dimostrava due cose: La prima consiste nel fatto che ogni pregiudizio sul valore che attribuiva alla manifestazione di solidarietà si “ infrangeva” a fronte di un pagamento di 250 euro, la seconda è ancora più grave perché la Sua decisione è stata istantanea e neanche tanto meditata. Egli ha preso una decisione che era legittima solo alla Giunta Comunale. La terza considerazione è relativa alla ragione per la quale sia il Sindaco che il Vice Sindaco non abbiano condiviso il carattere sociale del dramma vissuto dal concittadino Bonfiglio Antonio. Essi avrebbero ritenuto comunque responsabile l’autore del ferimento del bandito non tenendo conto di ciò che prevede l’art. 52 del Codice Penale Questo comportamento, giuridicamente viene definito: “Abuso in atti d’Ufficio” tanto più che, effettivamente, mi ha indotto a ritenere che un eventuale coinvolgimento della Giunta non avrebbe “partorito” null’altro di buono.
Da tutto ciò, comunque, emergono delle considerazioni che congiuntamente evidenziano l’infelice decisione assunta dal Sindaco e Vicesindaco. Esse sono: la scarsa considerazione dei problemi della società locale, l’ignoranza delle leggi previste dal vigente Codice Penale lì dove all’art. 52 contempla la scriminante della responsabilità per l’uso della “legittima difesa”. Il 2° e 3° comma di tale legge sono stati introdotti dalla Legge 59/2006 che ha esteso il concetto di “Legittima difesa domiciliare” mediante riferimento all’art. 614 C.P. (violazione di domicilio esteso anche ai condomini ed ai negozi) ed infine l’arroganza di decidere come e sempre avvenuto dal 2009 in poi, per vari problemi, senza delibera di Giunta Comunale e/o senza delibera di Consiglio Comunale, quindi con decisioni personali discutibili.
La ignoranza della legge invocata a propria discolpa ha posto codesta Amministrazione nella ridicola situazione di essere criticata sia quando altro sindaco di altro comune ha ceduto gratuitamente la propria sala consiliare per ospitare quel nutrito gruppo di persone che manifestavano solidarietà al Sig. Bonfiglio e sia quando i media, la TV ed i social hanno recentemente pubblicato l’assoluzione del Sig. Bonfiglio per aver esercitato il diritto della legittima difesa. Il tribunale di Pavia lo ha assolto in istruttoria vale a dire: “senza rinvio a giudizio”.
VALUTATO QUANTO SOPRA ESPRESSO
Si CHIEDE al Consiglio Comunale di votare la realizzazione di un regolamento condiviso con l’opposizione che disciplini l’utilizzo della sala consiliare e di tutti i beni dell’erario Comunale come si conviene alle popolazioni democraticamente costituite. Tutto ciò per evitare che:
- Qualsiasi Amministrazione abusi per interessi personali, politici o di convenienza.
- Che si consideri il bene pubblico patrimonio da difendere nell’interesse di veri e concreti interessi quali: economici, culturali, politici, della salute e del benessere e di ogni altra funzione che verrà condivisa in consiglio Comunale.
- Che l’attuale Regolamento per la concessione di contributi ed altre erogazioni preveda la deroga al rilascio del parere negativo o positivo al personale a specifiche persone che gestiscono la biblioteca comunale e che per i casi simili a quello in esposizione si ricorre al consulto di un legale..
Cav. Francesco Arnese
Consigliere Comunale