Birrart: anniversario amaro
Da appassionato di vini e birre sono rimasto molto colpito nel vedere il proseguimento della decadenza di una manifestazione che fino a qualche anno addietro animava il nostro paese: Birrart
Una Casteggio già orfana della Rassegna dei Vini (nome storico della manifestazione) vede purtroppo il declino anche della “sorella” dedicata alla birra artigianale.
In molti hanno visto, e ancor vedono, un dualismo tra vino e birra che però alla fine si rivelano “fratello & sorella”. L’avvento dei produttori di birre artigianali ha arricchito il territorio di artigiani appassionati che hanno portato prodotti di qualità.
Spero sentitamente che Birrart possa essere salvata prima che termini come Oltrevini.
All’inaugurazione si sono susseguite tante belle parole da parte di politici e organizzatori che però non fotografano il presente bensì il passato. Per poter agire al meglio bisogna avere il coraggio di guardare le cose come stanno.
Ho trascorso le prime due serate come cliente di Birrart apprezzando la qualità dei microbirrifici e soprattutto la gastronomia ligure (senza voler far torto agli altri).
Sono anche emersi alcuni aspetti negativi dell’edizione 2019
Il primo è stata la pochezza mediatica e pubblicitaria che (non) ha accompagnato l’evento.
Probabilmente gran parte dell’azzoppamento della manifestazione arriva da qui.
Dopo aver letto “ingresso gratuito”, da cliente sono rimasto molto deluso di essere obbligato ad acquistare un bicchiere in policarbonato a ben 5 € per poter degustare il prodotto principe della manifestazione: la birra.
Come nascondere il prezzo di ingresso. Pochi infatti sanno gli astemi che si recheranno ad una festa della birra artigianale.
Avrei apprezzato anche il sistema della moneta alternativa (leggasi considerato che una volta cambiati gli Euro con i gettoni non possono più essere riconvertiti, quindi se ti rimangono gettoni non spesi hai buttato i tuoi soldi. Questa limitazione genera anche continui ripassi alle casse.
Casse gestite da personale cordiale e cortese ma che già all’apertura non aveva quasi resto!
Tifo per Birrart, per la passione che questi microbirrifici veicolano al loro prodotto ma serve che anche i servizi siano dati con l’attenzione alla qualità e al cliente/visitator che mettono i produttori.
Stefano Poggi