La Torre (Lega-Salvini): Esserci, o non esserci
In qualsiasi democrazia, sia pure sgangherata quale la nostra, anche le idee più stravaganti hanno diritto di cittadinanza. Specialmente se a produrle sono i nostri alleati nelle amministrazioni locali; ieri al nostro fianco e oggi nella nostra ombra, per nulla rassegnati all’ inevitabile ridimensionamento, nemici dichiarati del Governo e del nostro successo: la destra che non c’è.
Bocciati regolarmente nel fare, i PDL/FI & co. si sono dedicati e si dedicano con zelo degno di miglior causa a impedire agli altri di fare, seguitando a minacciar tragedie e urlando ai quattro venti che ogni appartenenza della LEGA a coalizioni diverse da quelle collaudate è destinata a un disastroso fallimento. Allo scopo di giustificare questa tesi, si tira in ballo di tutto: il fascismo, il populismo, il razzismo, lo spread, l’ostilità della Francia e le ansie della Germania. Con la subdola e colpevole complicità dei media asserviti, ogni pur trascurabile occasione è buona per seminare zizzania tra LEGA e M5S.
E’ la più plateale dimostrazione che il vecchio sistema politico è terrorizzato dal nuovo, al punto di perdere la sinderesi ed intentare ogni scusa per ostacolare il lavoro in itinere, in attesa di una improbabile frattura nella maggioranza.
Vecchio sistema ovviamente partecipato dal PD o quel che ne resta, di cui non riteniamo sia nemmeno doveroso parlare essendo noi tutti d’accordo che costoro vanno esposti al pubblico ludibrio, ed abbandonati al loro destino. Insomma, li abbiamo tutti contro: destra e sinistra marciano divisi, ma colpiscono uniti. Occorre capirli: non possono permettere si dimostri con i fatti che, nella denuncia delle porcherie politiche economiche e sociali dell’ultimo ventennio, il popolo leghista e quello pentastellato hanno ragione.
In questa sede non pretendiamo di aprire un dibattito politico approfondito, solo tentiamo di contrastare le visioni catastrofiche di chi è persuaso che l’alleanza coi 5Stelle sia di fatto un’incongruenza fallimentare, e si navighi a vista spinti dal vento dell’emotività piuttosto che da quello della ragionevolezza e della convenienza. Mi domando in base a quali ragionamenti si possa azzardare una diversa proposta, stante la realtà che la sinistra è quel che è e la destra non solo non è unita, come è facilmente verificabile, ma è addirittura inesistente essendo priva di ideali, linee politiche e schemi di governo condivisibili. La destra oggi non ha fondamenta, non ha collocazione, non ha leaders carismatici, non ha seguito: non c’è.
Il nostro Matteo Salvini (storicamente pragmatico, profondamente democratico e tradizionalmente coi piedi per terra) ne ha preso atto ed ha optato per il contratto di governo in essere, lasciando agli Italiani l’onere ed il privilegio di scegliere il loro destino, nel momento elettivo. Che c’entra l’emotività, quale irrazionalità? Emotiva ed irrazionale semmai è l’Italia che si è sorbita tutti i governi nati nel Palazzo e non eletti dal popolo, che hanno fatto (poco) e disfatto (tantissimo) senza un accenno di consultazione popolare. Del resto, le nostre disgrazie economiche e finanziarie non sono storia recente: esse sono cominciate il giorno in cui abbiamo rinunciato alla liretta e, assecondando le fantasie deliranti di Prodi e Ciampi, ci siamo strangolati entusiasticamente con la moneta unica e le regole di un’Europa che, a sua volta, di fatto non c’è.
Plaudiamo con entusiasmo alla determinazione della LEGA, nella consapevolezza di aver finalmente intrapreso la giusta via per un radicale cambiamento. Avanti così, nonostante il fuoco di sbarramento (nemico ed amico), per far capire a tutti che cambiare si può. Anzi, si deve.
Così rinasce la speranza.
Peppino La Torre
Segretario Lega Casteggio